Non ho più scarpe coi tacchi….
cammino rasoterra perché spesso devo correre,
per raggiungere il mio sogno.
Vorrei che tu fossi la realtà del mio sogno…
e non il sogno di una vita.
E’ una sera di autunno del 2017; mi ha portato qui un’amica ritrovata dopo anni di lontananza.
Quando ci siamo viste al parco con le nipotine, non ci siamo nemmeno conosciute, nemmeno la seconda volta. Al terzo incontro mi si è accesa la lampadina… si, sei proprio tu… ma che piacere ritrovarti. E cosi abbiamo iniziato a vederci e a parlare delle nostre inquietudini. Ma le conversazioni non sono quelle comuni, parliamo sottovoce, non vogliamo essere sentite, presto le nostre parole prendono un risvolto diverso, ci guardiamo e sappiamo già cosa una ha da dire all’altra. Parliamo di cose sottili, di un mondo parallelo al nostro: entrambe sentiamo la presenza delle persone che ci sono venute a mancare.
E’ stata lei a portarmi qui… dice che sono pronta ed è ora che cominci a lavorare con il mio sentire sottile, quello che lì chiamano sesto senso. Così, un pò titubante, mi sono iscritta a questa associazione di medianità, ed ho iniziato a fare le prime meditazioni.
Sto aspettando con ansia questa serata in associazione. Ci sarà una dimostrazione de “La vita oltre la vita” con una medium inglese. Queste giornate le ho passate pensando a come sarà lo svolgimento. Unica cosa rassicurante, un’interprete che tradurrà ogni pensiero.
La sala si sta riempendo, l’atmosfera è calda, accogliente, le persone arrivano quasi in punta di piedi, i loro sguardi sono carichi di aspettativa, si siedono senza far rumore, composti e dignitosi. Tutto è ovattato, solo occhi che si scrutano l’un l’altro, come a chiedersi… toccherà a me?
Ognuno di questi volti si aspetta la visita di un loro caro, che è passato ad altra vita… e nell’attesa l’aria si riempie di tensione.
Eccola, arriva: è imponente, rassicurante, il suo viso radioso direi illuminato, comincia parlando di se, siamo attratti dalla sua voce calda quasi irreale e gli animi si placano.
Ci spiega che tutto è iniziato quando era piccola, senza capire. Poi crescendo ha voluto approfondire, all’estero esistono le scuole di spiritualità e lei è diventata una medium importante, si chiama Lynn Cottrell. Si è specializzata nel trasferire su carta con i pastelli, le immagini e le sensazione che le arrivano quando è in contatto.
All’inizio le sue mani disegnavano grossolanamente e i volti erano difficili da riconoscere, poi le mani sono diventate sempre più leggere, i tratti più decisi, sicuri, è impossibile non riconoscere il viso che sta disegnando.
A volte entra in trance, disegna a due mani picchiettando con i pastelli sul foglio, sembrano tutte spine, ma l’effetto finale è sbalorditivo.
Inizia con la dimostrazione, siamo tutti concentrati sulle sue parole e sul disegno che si sta compiendo. E’ una nonna, ed ecco che viene subito riconosciuta da una ragazza nel pubblico.
Ascoltiamo a bocca aperta, trattenendo il respiro, dalle sua labbra escono fiumi di parole tutte inerenti al riconoscimento del volto sulla carta. Le particolarità sono talmente tante e così personali che solo la nipote le può riconoscere.
Poi passa al secondo disegno…
Comincia a disegnare partendo dalle sopracciglia folte , parla di cibo e babbo natale, dice che ha pochi capelli sopra la testa, ma tanti riccioli sulla nuca e dietro le orecchie… il mio stomaco si contrae… guardo il disegno appena iniziato… non ho dubbi… ho già capito… alzo la mano… la voce quasi non esce… dico è mio marito, e quando finisce il disegno e lo guardo… è proprio lui.
Lynn mi guarda e dice “ma è più vecchio di te!!!”. Si, in effetti lui aveva più anni di me.
Ora Lynn avverte dolore allo sterno e mi chiede se aveva un tumore… Si Lynn, si è ammalato di tumore al polmone… ed è morto di quello.
Le dice che mi ha voluto tanto bene, sempre, fin da quando ci siamo incontrati la prima volta.
E’ stato amore a prima vista… che per lui sono stata tanto importante… che senza di me lui non sarebbe stato nulla. Che mi vuole ringraziare per quello che ho fatto… lui avrebbe fatto altrettanto per me… e che ha dovuto andarsene perché non ce la faceva più. Aveva tanto dolore e non voleva farsi vedere da nessuno tranne che da me… altrimenti sarebbe rimasto.
Dice che quando era sedato sentiva che gli accarezzavo le mani.
Dice che devo continuare a vivere la mia vita per tanti anni ancora e che lui sarà sempre con me.
Ora sta cominciando ad andarsene ma prima mi deve dire ancora una cosa: devo piantare per lui una rosa in giardino… la vuole color albicocca…
Lynn mi ha poi detto che quando si è presentato, ha sentito un gran sapore di cibo in bocca… come se stesse mangiando qualche cosa… In effetti, era una gran buona forchetta… il cibo oltre ogni altra cosa.
Poi tutto continua con altri contatti. Tante persone hanno alzato la mano, ma non è possibile accontentare tutti.
L’esperienza è stata fortissima, sono carica anzi carichissima… ora è tutto più chiaro e non sono sola, è rimasto qui accanto a me, devo solo sintonizzarmi sulla sua frequenza e rimanere in ascolto.
La serata finisce, si va a casa con il cuore in fibrillazione… coraggio, domani è un altro giorno e io inizio il mio primo corso di medianità.
Quante cose sono successe da quella sera, ma nel mio giardino la rosa color albicocca che ho piantato è la più rigogliosa, il suo colore sovrasta in mezzo alle altre rose: in primavera è la prima a fiorire, i suoi boccioli sono sempre numerosi e in autunno è l’ultima a far trascinare i suoi petali dal vento che li accarezza.
Per me invece, questo tempo è stato un nuovo tempo di vita, come affacciarsi per la prima volta sul mondo, dopo anni in cui mi sono privata del mio essere più profondo, dedicandomi completamente alla famiglia e al lavoro.
Ho iniziato a dedicarmi di più a me stessa, alla mia anima, alla mia coscienza, ai miei sogni, rivolgendo più attenzione a tutto ciò che mi ruota attorno… provando gratitudine nell’osservazione della vita quotidiana, nel raccogliere un fiore, nell’accarezzare il tronco di un albero, nel giocare con i bambini, nel gioire per una giornata di sole, nell’incontrare un’amica dell’infanzia e scoprire che comunque vadano le cose, vale sempre la pena di vivere.
Accettazione, gioia, entusiasmo e amore, questi sono stati i miei ingredienti per rinascere. Mi sento una persona nuova e grata anche a chi mi ha ferito con l’indifferenza e il silenzio. Per me amare significa ringraziare l’altro di esistere, lasciandogli la libertà di essere quello che vuole. Si può amare anche nel silenzio più assoluto, perché l’amore non ha confini.
La meditazione mi è stata di grande aiuto per vuotare la testa dai pensieri quotidiani.
Trovare la mia centratura, aver fiducia in me stessa senza la paura di sbagliare.
Il verbo sbagliare è un’invenzione della nostra società, non esistono sbagli ma solo esperienze e tutto aiuta a crescere. La scuola della vita non finisce mai.
Ho imparato ad affidarmi alle emozioni del cuore piuttosto che ai ragionamenti della mente… perché il sentire del cuore è quello che ti fa andare oltre, è quello che ti fa fare un passo in più… il cuore non mente, non ha pregiudizi, non ha paure è fuori dagli schemi dei modelli imposti.
Il cuore, percepisce quello che gli occhi non vedono è pura emozione e io voglio vivere di emozioni.
Questa è diventata la mia vita, una vita piena di amore… per me stessa… per le persone che mi sono vicino… per quelle che ho conosciuto… per quelle che mi hanno allontanato e per quelle che dovrò ancora incontrare.
15 ottobre 2017